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Martedì 07 Maggio 2024
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Chiesa di San Michele Arcangelo

Perugia (PG) - La chiesa paleocristiana di San Michele Arcangelo sorge in uno scenario suggestivo, a ridosso della cinta muraria medievale e in posizione eminente sulla città con la quale doveva essere in rapporto visivo prima dell'edificazione del borgo. L’aspetto attuale del luogo, inglobato all’interno della cinta muraria, non permette di capire il significato che il tempio rivestì per secoli; collocato in un’altura, fuori città, era l’unico edificio ove poter praticare il culto cristiano in una città ancora dominata da cultura pagana.

Edificata tra il V e il VII secolo, è il primo edificio religioso costruito a Perugia oltre ad essere una delle prime chiese paleocristiane d’Italia.

Delle aggiunte e manomissioni apportate all'edificio nei secoli, rimosse con restauro che ha rimesso in luce le strutture originarie, rimane il portale gotico trecentesco.
Paragonabile alle chiese romane di Santa Costanza e Santo Stefano Rotondo, la chiesa di San Michele Arcangeloha pianta circolare e tetto visibile.


All’interno il vano centrale è separato dall’ambulacro da sedici colonne di spoglio con fusti diversi per altezza e materiale (granito, cipollino, marmo nero) sormontate da capitelli romani reimpiegati, corinzi e figurati, di vario tipo e datazione che sostengono il tamburo. Su questo si aprono una serie di finestre raggruppate a tre a tre ed orientate in direzione dei quattro punti cardinali.
Il tetto a tenda è sorretto da otto costoloni poggianti su peducci che come il portale sono di epoca gotica.

La chiesa era in origine a croce greca, con tiburio e con quattro cappelle nel prolungamento dei bracci.
Facendo il giro dell’ambulacro si incontrano il piccolo battistero, con affreschi votivi del XV secolo; la Cappella del Crocifisso e la Cappella dell’Angelo mentre una quarta cappella è andata perduta con l’apertura del portale.
L’altare, al centro della chiesa, è formato da un’antica lastra di marmo collocata sopra un tronco di colonna.


Contrariamente a quanto si potrebbe pensare l’edificio non deriva dalla trasformazione di un antico tempio pagano.
 Le colonne all’interno dell’edificio ed altri elementi sono di reimpiego e derivano probabilmente dal tempio di Vulcano e da un tempio dedicato a Flora esistente sul colle di Civitella d’Arna.

 

[Fonte: Umbria OnLine]

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