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Giovedì 28 Marzo 2024
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Pozzo della Cava

Orvieto (TR) - Un’altra città, fatta di cunicoli, stanze, aperture, pozzi, percorsi nascosti ancora non completamente rinvenuti e forse destinati a rimanere in parte sepolti nel silenzio dei secoli, questo è ciò che offre inaspettatamente il tufo che sostiene come un altare la città di Orvieto e il Pozzo della Cava ne è un esempio.

Fu solo nel 1984, durante la ristrutturazione di una dimora medievale lungo la ripida via della Cava, che venne riscoperto un pozzo che nel corso degli studi successivi si dimostrò ricco di testimonianze che attraversano la storia della città.
Il pozzo profondo 36 metri è costituito di due parti: la prima ha sezione circolare ed è di epoca medievale, la seconda, più piccola, è invece rettangolare e risale all’età etrusca. Quest’ultima venne fatta ampliare nel 1527 su ordine di Papa Clemente VII per realizzare il pozzo vero e proprio e poter così prelevare l’acqua della sorgente direttamente dalla via della Cava. Quello della Cava è il più antico pozzo della città e fu attivo fino al 1646 quando le autorità cittadine ne ordinarono la chiusura. La versione popolare riconduce la chiusura del pozzo al fatto che vi fossero stati gettati i cadaveri di alcuni ufficiali francesi, più probabilmente la chiusura va fatta risalire al periodo della guerra di Castro, quando il quartiere fu fortificato a scopo di difesa.

Testimonianze della produzione ceramica di Orvieto
Il percorso ipogeo del Pozzo della Cava ha accolto la produzione della ceramica orvietana con tutte le sue evoluzioni nel tempo. La scoperta di un forno di cottura nella prima sala delle grotte è del 1985 e ha portato alla luce l’attività di un laboratorio funzionante tra XIV e il XV secolo documentato da numerosi frammenti maiolici, scarti di lavorazione e arnesi. Nel 1998 sono stati inoltre ritrovati i resti di un’interessante fornace per la terza cottura della ceramica della tipologia “a muffola”, vale a dire con cottura a riverbero di calore, l’unica rinvenuta in tutta l’Umbria.

Epoca etrusca
Il Pozzo della Cava ha custodito per secoli le tracce della prima permanenza degli Etruschi ad Orvieto. In particolare sono state rinvenute strutture adibite alla sepoltura completamente scavate nel tufo e tipiche delle necropoli rupestri più antiche già rinvenute nel Lazio. Questa serie di tombe presentano i segni di successive trasformazioni e di diversi utilizzi. Ad esempio, una delle tombe etrusche di tipo arcaico rinvenuta lungo il percorso ipogeo sembra sia stata trasformata in epoca medievale in un macchinario detto follone utilizzato per lavorare la lana.
Tra gli altri importanti reperti lasciati dagli Etruschi vi è sicuramente la cisterna rivestita in cocciopesto, materiale impermeabilizzante ottenuto dai frammenti di ceramica, e due cunicoli posti uno sul fondo del pozzo e l’altro all’uscita dell’ultima grande grotta, circa cinquanta metri più in alto.

Periodo medievale
Di epoca medievale sono invece i cosiddetti butti, ossia due piccoli pozzi adibiti alla raccolta di ossa e materiale inorganico che nel corso dei secoli si sono trasformati in una ricca fonte di reperti antichi. Sempre in epoca medievale, inoltre, è stata riqualificata l’antica cisterna etrusca al fine di ricavarvi una cantina per la conservazione del vino di Orvieto. A tutt’oggi sono visibili i caratteristici scendibotte in tufo. Nella grotta della muffola sono infine presenti i pilastri di un’imponente torre medievale, quella fatta innalzare dai ghibellini Filippeschi e abbattuta poi nel 1313 con la vittoria dei Guelfi orvietani.

Visitare le grotte della Cava e il Presepe nel Pozzo
Il Pozzo della Cava è visitabile durante tutto l’anno senza prenotazione, particolarmente consigliata è la visita nel periodo natalizio, quando le stanze scavate nel tufo si vestono di suggestione e misticismo grazie all’originale allestimento del Presepe nel Pozzo.
La rappresentazione è realizzata sulla base di un tema ogni anno diverso con personaggi a grandezza naturale, semoventi e iperrealisti, costruiti con le tecniche degli effetti teatrali e cinematografici.
 

Per informazioni
Telefono: 0763342373

[Fonte: Umbria OnLine]

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