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Lunedì 06 Maggio 2024
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Chiesa di S. Giovanni Evangelista

Orvieto (TR) - Nel quartiere di via della Serancia l’alto medioevo aleggia ancora intatto tra i vicoli, gli edifici popolari, gli scorci sugli aspri strapiombi al di là del limitare sud-orientale della rupe. È in questo contesto, uno tra i più caratteristici di Orvieto, che si apre la piazzetta di San Giovanni Evangelista che prende il nome dalla chiesa omonima di origine antichissima.

La chiesa originaria: dall’antico culto pagano alla consacrazione
La chiesa di San Giovanni Evangelista fa parte degli edifici sorti nella primissima urbanizzazione della Città Vecchia e si erge lì dove in epoca etrusca si trovava un tempio dedicato alla massima divinità: Tinia, Giove per i Romani. Il tempio fu poi trasformato in teatro dai Romani e nell’anno 916, in quello stesso luogo fu fondata una chiesa da Papa Giovanni X all’epoca dell’incoronazione dell’imperatore Berengario I.

L’edificio fu di molto ampliato e modificato a partire dal 1003 e nel 1216 ricevette la consacrazione da Papa Innocenzo III.
In seguito ai crolli avvenuti per un terremoto la chiesa originaria fu demolita nel 1687 e di essa rimangono solamente l’acquasantiera in marmo del XIV sec., decorata da aquile e motivi floreali su di una colonnina del IV secolo, conservata nella chiesa odierna, e la descrizione di Papa Giulio II che definisce la chiesa di San Giovanni “magnifica” con i suoi nove altari.

La chiesa di San Giovanni Evangelista oggi
La chiesa distrutta fu ricostruita nel 1704. Il nuovo tempio è molto più piccolo del precedente, ha pianta ottagonale ed ha un diverso orientamento.
All’interno sono visibili degli elementi murari appartenenti alla chiesa antica e, nell’abside, una Madonna col Bambino risalente al 1356 e attribuita alla scuola di Ugolino di Prete Ilario.
L’opera, detta anche Madonna della Fonte, in origine mostrava più chiaramente il suo stile bizantineggiante, ma è stata evidentemente ridipinta in epoca più recente.
Per quanto riguarda l’aspetto esterno il campanile della chiesa in stile barocco è stato ricostruito nel 1928 e va integrare l’eleganza delle linee della facciata. Questa si caratterizzata per un grande arco decorativo centrale e un doppio ordine di mezzi pilastri che culminano in una Maestà adorata da Angeli.

La chiesa di San Giovanni Evangelista è stata inoltre il luogo di numerosi ritrovamenti che confermano l’antico culto etrusco. Oltre a terrecotte, frammenti di colle e iscrizioni è di particolare interesse una particolare colonnina tronco-conica forata al centro con l’iscrizione TINIA TINSCVIL, che significa Giove, asta posta.
Il sacerdote della divinità, infatti, fissava sulla colonna forata un’asta di quercia o di acero che veniva poi adorata come simulacro del Nume. Un reperto simile è stato rinvenuto anche sotto il Duomo, dove probabilmente sorgeva un altro tempio dedicato alla divinità. Questi due oggetti sono conservati attualmente presso il Museo Faina.

Di particolare interesse per il visitatore è anche l’antico convento annesso alla chiesa sin dall’XI secolo oggi appartenente alla Provincia di Terni e sede del Palazzo del Gusto con all'interno l'enoteca regionale ospitata nei suggestivi sotterranei scavati nel tufo.
All’interno della struttura si apre un ampio chiostro con colonnato del 1513 con al centro un puteale disegnato dal Sangallo nel 1526.

[Fonte: Umbria OnLine]

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