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Venerdì 29 Marzo 2024
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Via della Cava

Orvieto (TR) - Vi si giunge per una sola strada fra le rupi scriveva Procopio nel De Bello Gothorum a proposito di Orvieto: quella strada è Via della Cava. Una via ripida, scavata nel tufo.
Una via che separando i quartieri di Olmo e Serancia raccoglie lungo il suo percorso le tracce delle antiche origini della città di Orvieto: la Velzna etrusca, con le sue fortificazioni e i suoi cunicoli che si aprono numerosi proprio in questa zona e l’Orvieto medievale e rinascimentale, tra edilizia popolare ancora intatta e segni che parlano di personaggi illustri, da Paolo III a Bonifacio VIII, che da questa via erano accolti.

Lungo via della Cava furono rinvenuti nel 1966 dall’archeologo Mario Bizzarri i resti di un massiccio muro che sembra corrispondere al muro fortissimo eretto a scopo difensivo dai Volsiniesi di cui parla lo storico Zonara in uno scritto dell’XI secolo. Altri reperti relativi all’epoca etrusca si ritrovano nei pozzi e nelle cisterne che popolano i sotterranei delle abitazioni e dei negozi.
I sedimenti che riempivano queste cavità sono il frutto di secoli di stratificazioni a partire dall’epoca arcaica, come testimonia la necropoli antecedente al V secolo a.C. scoperta nel 2002 negli ambienti ipogei del Pozzo della Cava, affascinante struttura profonda 36 mt. scavata dagli Etruschi al fine di prelevare acqua sorgiva.

In epoca medievale la via della Cava divenne luogo di raccolta di numerose attività artigiane a cavallo tra campagna e città. Lo dimostrano i resti di alcune fornaci per la lavorazione della ceramica, come quella a riverbero visitabile nei sotterranei del negozio sito al n.6, che fu attiva dalla fine del XIV alla fine del XVI secolo, le vasche di qualche follonica per la lavorazione della lana, e ancora cantine e molini ricavati in umidi e bui antri scavati nel tufo. È proprio in epoca medievale che si affermò tra i cavajoli, gli abitanti della Cava, il culto di Sant'Eligio, patrono degli artigiani.
A lui fu inizialmente dedicata una piccolissima chiesa poi profondamente rivisitata in stile barocco e consacrata alla Madonna della Cava nel 1640.

Ancora oggi la via della Cava conserva un po’ del fascino del medioevo popolare, con il suo aspetto stretto e a tratti oscuro, le botteghe che sembrano le stesse di secoli fa, le cantine, le casupole e un’atmosfera lontana dalla signorilità del centro cittadino.


 

[Fonte: Umbria OnLine]

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