Perugia (PG) - Alla fase ellenistica della Necropoli di Monteluce appartiene l'Ipogeo dei Cutu. La tomba, rinvenuta intatta, è del tipo a camera scavata nel tassello, con pianta cruciforme strutturata su vestibolo centrale collegato a tre celle minori; l'accesso avveniva tramite un dromos a cielo aperto che conduceva all'ingresso, chiuso da un lastrone di travertino.
All'interno, erano sepolti un sarcofago in arenaria, pertinente ad un inumato, e cinquanta urne in travertino di incinerati. Sulla quasi totalità delle urne è inciso il nome del defunto. Si tratta in tutti i casi di membri maschili della gens dei Cai Cutu, che la formula onomastica denota di lontane origini servili.
Il sarcofago, deposto lungo la parete di fondo della cella centrale, in posizione di prestigio poichè in asse con l'ingresso, costituisce la sepoltura più antica della tomba, risalente alla prima metà del III a.C. e appartenente al capostipite del gruppo familiare.
Immediatamente a destra dell'ingresso si trovano le urne più recenti, le uniche con epigrafi in latino, databili nei decenni centrali del I sec. a.C.
All'interno della tomba, disposti nei pressi delle urne, sono stati rinvenuti numerosi oggetti di corredo, tra cui si segnala una panolia.
Un deposito di ceramica ed ossa di animali rinvenuto a sinistra dell'ingresso è interpretabile come i resti di sacrifici funebri.
La tomba oggi è stata riallestita presso il Museo Archeologico di Perugia (vedi), dove è possibile visitarla.
