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Giovedì 25 Aprile 2024
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Santuario della Madonna dei Bagni

Deruta (PG) - A circa due chilometri da Deruta, seguendo la statale in direzione Todi si incontra il Santuario della Madonna dei Bagni, edificio a pianta centrale costruito nella seconda metà del Seicento a ricordo di un evento miracoloso.

Nel 1657 raccolse e attaccò tra due rami di una quercia l'immagine della Madonna con il Bambino, raffigurata sul fondo di una tazza di maiolica, trovata per terra mentre camminava. Tempo dopo, Cristoforo, che aveva la moglie molto malata, passando davanti all'immagine pregò la Madonna supplicandola di guarirgli la moglie. L'uomo tornato a casa trovò la moglie guarita e per ringraziare la Madonna per aver ascoltato le sue preghiere pose sulla quercia (i cui resti sono ancora visibili sopra l'altare) una targa votiva. Fu così che iniziò la devozione alla Madonna dei Bagni, ad oggi ancora molto sentita dagli abitanti dei paesi vicini che si recano annualmente in processione al Santuario, in occasione della festa.

ll santuario, a pianta centrale, fu eretto sul luogo nel 1687 .

Ciò che rende poi importante il santuario, sono gli ex voto in maiolica, la migliore di Deruta, che da allora in avanti si sono accumulati in ogni spazio libero.

Oltre 600 esemplari rivestono quasi tutte le pareti, in ognuna delle quali è rappresentato l'evento miracoloso e compaiono le lettere: P.G.R. (Per Grazia Ricevuta) o V.F.G.A. (Voto Fatto Grazia Avuta). Tali formelle, che raffigurano il miracolo in uno stile naif, suscitano nei visitatori un grande interesse in quanto, oltre ad essere una testimonianza della tradizione ceramica nella zona, offrono un quadro unico sulle particolarità delle credenze religiose, sulle abitudini, sulle tradizioni, sugli aspetti di vita ed i cambiamenti sociali intervenuti nel tempo, diventando documenti fondamentali per la storia degli usi e costumi popolari.
A seguito di un furto realizzato nel 1980 in cui furono sottratte diverse mattonelle, in buona parte recuperate, l'accesso al Santuario presenta orari ridotti

Un'usanza particolare è l'accensione di grossi alberi di resinosa, possibilmente cipressi, i quali vengono trascinati in apertura di processioni notturne, che si svolgono la vigilia della festa: una festa del fuoco, che fa pensare a qualche rito pagano più antico, forse preesistente in questo luogo selvoso a monte del Tevere e forse sacro a qualche deità (Bacco, Fortuna, Pale...).

Per la visita (gratuita) occorre informarsi preventivamente presso l'Ufficio del Turismo di Deruta, tel. 075-973455.

 

 

[Fonte: Umbria OnLine]

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