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Giovedì 25 Aprile 2024
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Palazzo Caravajal

Orvieto (TR) - Al numero 15 di via Malabranca, la via che affianca a destra in posizione sopraelevata via della Cava, si incontra Palazzo Caravajal, edificio cinquecentesco voluto da Monsignor Caravajal, vescovo di Soana dal 1535 al 1596.
Il Palazzo è frutto di una riedificazione progettata ed eseguita da Ippolito Scalza su preesistenti strutture appartenute alla famiglia dei Filippeschi.
La struttura ingloba inoltre l’antico oratorio di San Savino la cui torre cadde nel 1616.
Pericle Perali riportava in un suo scritto del 1919 che la torre cadde su se stessa senza alcun danno di persone e che la popolazione vide in questo un fatto miracoloso tanto da lasciarne memoria in una targa d’argento dove è ritratto il crollo della torre.

La facciata del palazzo si presenta con linee piuttosto sobrie e austere ed è ricoperta di pietra basalto fino all’altezza del primo piano. Sempre di basalto sono le cornici delle finestre che riportano motti latini. Il fascione su cui poggiano le finestre del primo piano mostra un’iscrizione in spagnolo che recita: Caravajal des Caravajal por comodidad de sus amigos padro, questo sta a significare che il proprietario ha voluto edificare il palazzo per dare ospitalità ai suoi amici.
Un’altra iscrizione, in latino, è incisa invece sull’architrave del portone su cui si legge Portus non porta bonus non mali, ossia porto di bene, non porta di male.
Il Palazzo Caravajal, che oggi ospita un bed and breakfast, è senz’altro un bell’esempio di architettura tardo-rinascimentale orvietana.

 

[Fonte: Umbria OnLine]

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