Perugia (PG) - In via Podiani, a destra del Corso Cavour, sorge Palazzo della Penna, già dei Vibi, costruito sui resti ben riconoscibili dell'anfiteatro romano.
Appare come una residenza gentilizia del Cinquecento, caratterizzata da sobrie volumetrie.
L’edificio è importante perché “testimonia secolari stratificazioni architettoniche che raccontano la complessa evoluzione urbanistica dell’area, dall’età etrusco-romana fino ad anni recentissimi”.
Sopra i resti dell'anfiteatro e di un’antica strada romana, si sono via via sovrapposte costruzioni medioevali, murature e accorpamenti tardo-rinascimentali e oltre, fino a giungere ad una ristrutturazione in chiave estetica di età neoclassica, aggiornata da un intervento realizzato alla fine degli anni ’70 del Novecento, per poter adibire l’edificio a funzioni pubbliche.
Nelle circa ottanta sale, decorate da dipinti del ‘600 e del ‘700, sono ospitate le seguenti mostre permanenti:
• Beuys a Perugia. Comprende l’Opera Unica di Joseph Beuys: sequenza di 6 grandi lavagne eseguite a Perugia nel 1980, durante un incontro pubblico con Alberto Burri. Documenti e filmato d’epoca.
• Collezione Martinelli. Con testimonianze della cultura barocca in ambiente romano: tra le opere, il bozzetto di un Cristo ligato del Bernini e un altorilievo con la Vergine che appare a Santa Martina di Pietro da Cortona.
• L’Accademia e Perugia. La sezione è dedicata al rapporto tra maestri e allievi all'interno della più prestigiosa istituzione di formazione artistica umbra nel periodo che va dal XIX secolo al primo quarto del XX. Notevoli il gesso delle Tre Grazie del Canova e un cartone preparatorio di J.B. Wicar raffigurante Lo sposalizio della vergine.
• Gerardo Dottori. La collezione ospita numerose opere del celebre maestro umbro, teorico ed esponente di primo piano del movimento futurista. Tra i capolavori esposti si segnalano Incendio città e Trittico della velocità.