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Sabato 20 Aprile 2024
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Ex Chiesa S. Agostino

Orvieto (TR) - Nel XIII secolo Orvieto fu popolata da numerosi ordini mendicanti che dalle campagne circostanti si trasferirono nelle zone limitari del pianoro della rupe e lì costruirono le loro chiese e i loro conventi. La storia della Ex Chiesa di Sant’Agostino inizia in questo periodo storico, quando i frati agostiniani intrapresero la costruzione di un’opera che doveva essere grandiosa, ma che non giunse mai a compimento. Sulla destra di via Malabranca, in uno dei quartieri più antichi di Orvieto, si apre una piazza dall’aspetto particolare, dominata sul fondo da una struttura, oggi adibita a ristorante, che si riconosce come incompiuta, ma di cui si intuiscono l’ardire costruttivo e le enormi proporzioni di quello che doveva essere il progetto originario.

Le origini
La costruzione della Chiesa di Sant’Agostino ebbe inizio nel 1264 sulla preesistente chiesa di Santa Lucia appartenente ai Premonstratensi dell’Abbazia dei Santi Severo e Martirio e acquistata dagli Agostiniani al fine di realizzarvi il loro grandioso complesso monastico che, secondo le intenzioni, doveva occupare quasi per intero la piazza antistante con una lunghezza di circa 48 metri. Di tale struttura, mai utilizzata per il culto, fu costruita solo l’abside e l’ultima campata della navata. È per questo che successivamente, nella prima metà del XIV secolo, gli interventi dell’ordine furono rivolti all’ampliamento e all’ammodernamento dell’originaria chiesa di Santa Lucia.
La struttura della chiesa antica è ancora oggi ben visibile e comprende l’abside, con una grande bifora ricostruita nel 1990 per anastilosi, e la prima sezione della navata caratterizzata da monofore ad ogiva in origine intervallate da contrafforti poi eliminati nel XVIII secolo. La parte che costituisce l’ampliamento del XIV secolo presenta invece grandi archi ogivali l’ultimo dei quali, dimezzato, fa presumere una lunghezza maggiore rispetto a quella dell’edificio odierno.

Interventi successivi e sconsacrazione
La facciata assunse l’aspetto attuale nella seconda metà del XV secolo. È del 1487, infatti, l’importante portale di pietra calcarea in stile gotico. Nello stesso periodo venne anche regolarizzata la struttura incompiuta e con essa l’aspetto di tutta la piazza. Successivamente, intorno al 1724, l’interno della chiesa fu profondamente ristrutturato all’insegna della ricchezza dello stile barocco, con un occhio però al nascente purismo neoclassico. Le pareti furono rifoderate con altari in stucco dorato, così come l’edicola dell’organo. Durante i restauri è stato inoltre rinvenuto un interessante ciclo di affreschi che arricchisce la parete di fondo raffigurante due episodi della vita di Sant’Agostino e risalente al Cinquecento.
La storia del luogo di culto termina nel 1810 quando Sant’Agostino diventa un presidio militare napoleonico così come il contiguo convento. Il complesso fu abbandonato a se stesso e a diversi usi contingenti fino agli anni ’80 del Novecento quando grazie ad una legge speciale per il recupero dei beni culturali dell’area Orvieto – Todi la chiesa fu ristrutturata e trasformata in un centro per attività culturali.

[Fonte: Umbria OnLine]

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