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Mercoledì 24 Aprile 2024
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Chiesa di San Domenico

Perugia (PG) - La Chiesa di San Domenico si impone, con il complesso conventuale, sulla piccola e irregolare piazza dedicata a  Giordano Bruno, ornata al centro da una vera da pozzo del 1442. 

I Domenicani, giunti a Perugia attorno al 1230, edificarono subito una prima chiesa nell'area dell'odierno chiostro maggiore, in sito rilevantissimo nella geografia politico-religiosa della Perugia medievale perchè vicino alla scomparsa chiesa di Santo Stefano del Castellare (già Cattedrale), dove la classe dirigente del tempo aveva un suo luogo di riunione (basti pensare che qui furono decise la costruzione del Palazzo dei Priori, della nuova Cattedrale, di Sant'Ercolano e della nuova cinta di mura). Gli avanzi delle strutture del tempio duecentesco, sussistenti all'interno dell'ex convento, suggeriscono l'importanza di quell'edificio, forse prototipo del Duomo di Orvieto.

La chiesa fu costruita su progetto, secondo quanto afferma il Vasari, di Giovanni Pisano, fra il 1304 e il 1458.

L'imponente facciata, priva di qualsiasi rivestimento, è ornata da un portale del 1596; il poderoso fianco e l'abside conservano i contrafforti e le finestre ogivali della costruzione trecentesca. Il campanile (fine del '400) è mozzato al di sopra dei due ordini di finestroni gotici.

L'interno della chiesa, in origine, era una grande chiesa gotica a sala - con le navata della stessa altezza - caratterizzata da dieci pilastri ottagonali, imponenti archi ogivali e grandi finestre con vetrate dipinte.

In seguito ad un crollo, venne completamente ricostruito da Maderno nel 1632: bianco e molto semplice, quasi spoglio, l’interno a croce latina, è spazioso e solenne nella bianca nudità delle strutture rinnovate nel '600, cui fa da contrasto il grandissimo finestrone absidale quattrocentesco, opera di Bartolomeo di Pietro e Mariotto di Nardo. I restauri hanno riportato alla luce tutte le cappelle gotiche del transetto.

La chiesa era ricchissima di opere d'arte, in parte alienate o demaniate tra Sei e Ottocento. Nelle cappelle laterali, opere dei secoli XIV e XV; il Settecento pittorico umbro è documentato da tele di Giuseppe Laudati, Mattia Batini, Giacinto Boccanera, Francesco Busti. Nella 5ª cappella della navata sinistra, affreschi frammentari tra cui, Santi e Virtù (Giustizia e Fortezza), assegnati dal Vasari a Taddeo di Bartolo, ma probabilmente di Benedetto di Bindo (1415 circa). Nella crociera destra, numerosi resti di affreschi votivi dei secoli XIV e XV e monumento funebre di Papa Benedetto XI (morto in Perugia il 7 luglio 1304), di pregevolissima fattura che rivela forti influssi toscani, recentemente indicato come probabile opera di Lorenzo Maitani. Nell'abside, coro ligneo ad intarsi della fine del ì400, opera di Crispolto da Bettona e ad Antonio Mercatello. Nella parete di fondo, magnifica vetrata (m 23 x 9.13) del 1411, opera di Bartolomeo di Pietro e di Mariotto di Nardo, che riassume iconograficamente un ciclo decorativo dedicato, secondo la concezione tomistica, alla glorificazione dell'Ordine domenicano.


Nei due chiostri dell'annesso convento hanno sede l’Archivio di Stato ed il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (vedi).








 

[Fonte: Umbria OnLine]

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